Una trasferta che può voler dire “agganciare” l’undicesimo posto in contro un’avversaria che a sua volta punta a migliorare la sua classifica. Questa in poche parole la presentazione della partita tra E-Work Faenza e Repower Sanga Milano che si terrà domani, domenica 28 gennaio alle ore 18.
Entrambe le formazioni vengono da due vittorie: le milanesi hanno vinto a Battipaglia in una partita risolta nei minuti finali, mentre Faenza ha piazzato il risultato a sorpresa dell’ultima giornata andando a vincere in casa di San Martino di Lupari. Faenza sta facendo una stagione da mina vagante del campionato, in grado di mettere in difficoltà anche le primissime della classe ma con una classifica che non rispecchia questa capacità.
All’andata, alla Bocconi Sports Arena, le due squadre diedero vita ad una partita equilibrata, con il Repower Sanga che soffrì molto a rimbalzo anche a causa di un pacchetto lunghe incompleto per l’assenza di Yurkevichus. Le milanesi si presenteranno alla partita al completo, e proprio in ottica rimbalzi sarà interessante vedere l’impatto che potrà avere Turmel, una delle novità della stagione Orange, che nelle prime due uscite in campionato ha garantito oltre 6 rimbalzi di media. Rimbalzi e punti sono quelli che Faenza si aspetta da Dixon e Brossman, coppia di lunghe che sta macinando oltre 17 rimbalzi a gara, alle due giocatrici si aggiunge l’esperienza di Tagliamento.
Susanna Toffali alla vigilia del match dichiara: “La vittoria contro Battipaglia è stata un’iniezione di fiducia che sicuramente ci ha aiutate nell’approcciare la settimana con entusiasmo e determinazione. Si è visto un Repower Sanga nuovo, più coeso, che finalmente riesce a mettere in campo il collettivo che ci ha sempre caratterizzate.
Con Faenza mi aspetto una partita tostissima sia dal punto vista mentale che fisico, il tipico scontro tra due squadre che hanno tanta voglia di dimostrare sul campo il loro reale valore a discapito dei punti in classifica. Dovremo essere brave a rimanere concentrate per tutti i quaranta minuti senza concederci quei “cali di tensione” che troppo spesso hanno caratterizzato il nostro andamento”.