Orange staff report#5: Alessandro Margotti.
Ruolo: Telecronista.
Nickname: Per non nessuno.
Segui da tanti anni il Sanga come “cantore” delle imprese delle Orange. Quando è iniziato il tuo percorso.
“Tre anni fa, a Franz il mio nome arrivò tramite Stefano Fassina, ex allenatore del Sanga. Quindi davvero per caso, grazie ad un incrocio di amicizie varie”.
Come nasce il tuo amore per il basket.
“Tramandato da mio padre, principalmente legato alla Nba che andava in onda in differita su TMC e, sul parquet, seguendo dal vivo le gare dell’Olimpia Milano. Oggi è il mio lavoro e posso ritenermi privilegiato e fortunato”.
Le tue esperienze professionali legate alla pallacanestro.
“Sono stato giornalista su tutte le piattaforme, la radio è stata la più formativa e divertente. Ho fatto il dirigente al Basket Lecco per un paio di anni e, dal 2011, sono agente sportivo e rappresento atleti americani in Europa.
Un episodio o una curiosità della tua attività come agente.
“Come ho iniziato. Mi ha contattato Luigi Bergamaschi verso metà dicembre del 2011 e fu un regalo di Natale anticipato visto che in pochi giorni ho iniziato questa collaborazione che dura ancora oggi. Una botta di …fortuna”.
La partita che ricordi con più piacere, o anche il singolo momento oppure l’esultanza più bella delle tue telecronache con il Sanga.
“Molto emozionante una gara di due stagione fa, sfida (con Selargius n.d.r.) chiusa dall’ennesima “triplona” di Federica Pozzecco, che ne mise ben 7/8 in quella partita pazzesca.”
Quali i trucchi del mestiere del ruolo di telecronista.
“Raccontare con enfasi e passione quello che vedi, mi fa piacere essere riconosciuto super partes ma in realtà faccio il tifo per il Sanga”.
Il Sanga saluto che ti contraddistingue e qual è la sua origine.
“In generale al di fuori del Sanga “alèèèragaaa”, che ormai è diventato un mantra con gli amici dell’Ufficio Stampa Orange”.